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Il treno super blindato di Putin: sauna, palestra e un salone di bellezza. Costo: 77 milioni di euro


Il mezzo di trasporto raccontato dal Dossier Center for Investigative Journalism, finanziato dal ricco dissidente russo Mikhail Khodorkovsky Un treno super-blindato e super-segreto. Lo utilizza Vladimir Putin. Una sorta di Air force one (l’ereo utilizzato dal presidente degli Usa) ma su rotaie. Dotato di ogni confort. E costato molto, moltissimo alle casse dello Stato russebagno turco, un salone di bellezza (con i macchinari per il ringiovanimento), la sala cinema: una fuga di notizie dalla Russia consente di aprire uno spiraglio su Vladimir Putin, e in particolare sulle sue abitudini di viaggio.

GossipNews24

Marcello Dell'Utri, chi è il collaboratore di Silvio Berlusconi incluso nel testamento


"Era un personaggio unico e lo è sempre stato". Marcello Dell'Utri ha voluto ricordare così l'amico di una vita Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023. A testimonianza di come si sono strettamente intrecciate nel corso di 60 anni le loro vite, l'ex premier nel testamento ha lasciato un lascito di 30 milioni di euro al suo più stretto e fedele collaboratore. L'ex dirigente d'azienda e politico ha ricoperto infatti un ruolo fondamentale nell'esistenza di Berlusconi. La notizia del lascito, però, ha sorpreso lo stesso Dell'Utri, che non ha mancato di esprimere la sua incredulità e gratitudine. "Quando mi ha chiamato il notaio, sono rimasto scioccato dalla notizia", ha affermato il 6 luglio. "Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla. L'affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell'uomo", ha aggiunto, spiegando di aver "dato tutto per Berlusconi, e lui a me" e sottolineando anche la profonda connessione tra di loro.

Dell'Utri commosso dalla generosità di Berlusconi

Nel suo ricordo dell'amico, Dell'Utri ha descritto Berlusconi come un fratello e ha raccontato la loro lunga amicizia. Ha rivelato che il Cavaliere lo ha sempre supportato, persino fornendogli appunti durante i suoi anni universitari. "Lui vendeva gli appunti ciclostilati alla libreria Cortina, ma a me li ha regalati", ha ricordato spiegando come si sono conosciuti all'epoca. L'ex senatore ha ammesso di essere commosso fino alle lacrime per questo gesto di generosità, sottolineando che è stato il significato dietro il lascito a colpirlo profondamente, più che l'aspetto materiale del dono stesso. 

L'incontro col Cav negli anni dell'Università a Milano

Dell'Utri, nato a Palermo l'11 settembre 1941, a Milano ha trovato la sua fortuna. Dopo aver completato gli studi presso un liceo classico del capoluogo siciliano, ha proseguito la sua formazione nella città meneghina, dove si è laureato in Giurisprudenza. Come detto, è stato durante il suo percorso universitario che ha avuto l'opportunità di incontrare Berlusconi. "Un amico di Palermo che aveva studiato a Milano" - ha raccontato - "mi ha dato il suo numero prima che partissi per l'università. Mi ha detto 'è un po' gasato, ma bravo'. E quando l'ho conosciuto, ho subito pensato che era un fenomeno. Mi ha invitato a cena a casa sua". E così, nel 1964, all'età di 23 anni, Dell'Utri ha iniziato a lavorare come segretario personale del futuro imprenditore. Durante lo stesso periodo, è stato anche allenatore della squadra di calcio del Torrescalla, finanziata e sponsorizzata da Berlusconi. Questa esperienza ha rappresentato l'inizio di una stretta relazione professionale tra i due, che si è sviluppata nel corso degli anni.

Il ritorno in Sicilia alla fine degli anni '60

Dopo la sua esperienza a Milano, Dell'Utri decide di trasferirsi a Roma, dove assume la direzione di un gruppo sportivo. Successivamente, nel 1967, fa ritorno a Palermo. Durante il suo periodo lavorativo presso l'Athletic Club Bagigalupo, dichiara di aver conosciuto Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, in seguito condannati per mafia. Negli anni '70, inizia a lavorare per la Cassa di Risparmio delle Province Siciliane a Catania. Dopo un trasferimento alla filiale di Belmonte Mezzagno, nel 1973 viene promosso alla posizione di direttore generale della Sicilcassa a Palermo, dove si occupa dei servizi di credito agrario. Questo ruolo segna un ulteriore passo avanti nella carriera di Dell'Utri nel settore bancario.

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APPROFONDIMENTO

Come è cambiata l'Italia nei 30 anni sulla scena di Silvio Berlusconi

Il ritorno a Milano, il lavoro per l'Edilnord e la nomina ad ad di Fininvest

Nonostante la sua carriera proceda senza intoppi, Dell'Utri decide di tornare a Milano su richiesta dello stesso Berlusconi, iniziando così a lavorare presso l'Edilnord, una delle prime aziende immobiliari dell'impreditore brianzolo, e contemporaneamente svolge anche il ruolo di segretario del Cavaliere. Durante questo periodo, si occupa attivamente di seguire la ristrutturazione della villa di Arcore. Sarà lui a portare nella residenza dell'ex presidente del Consiglio Vittorio Mangano, noto come lo "stalliere" di Arcore, una figura controversa già allora in odor di mafia, ma sia il futuro leader di Forza Italia sia Dell'Utri hanno sempre dichiarato di non essere stati a conoscenza delle sue attività criminali. Nel 1977, il dirigente si unisce alla società INIM e successivamente diventa amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, che tuttavia fallisce dopo pochi anni. Nel 1982 inizia la sua attività presso la Publitalia '80, la società di raccolta pubblicitaria della Fininvest, fondata nel 1979 da Berlusconi. Nel 1984 ottiene la posizione di amministratore delegato del gruppo. Nel 1990, proprio su proposta di Dell'Utri, viene fondata la Silvio Berlusconi Editore, di cui lui stesso si occupa personalmente della produzione fino al 1993. Questa nuova iniziativa segna un ulteriore passo avanti nella carriera di Dell'Utri nell'ambito dei media e dell'editoria.

http://www.gossipnews24.com/2023/07/marcello-dellutri-chi-e-il.html

APPROFONDIMENTO

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La fondazione di Forza Italia e la carriera politica 

Nel 1993 c'è un'altra svolta nella vita di Dell'Utri. Viene coinvolto nella fondazione di "Forza Italia! Associazione per il buon governo" insieme ad altre personalità politiche, e intraprende la carriera politica, rinunciando alla carica di presidente della Publitalia '80. Nel 1996 entra a far parte del Parlamento italiano come deputato e successivamente, nel 1999, diventa parlamentare europeo. Dopo le elezioni politiche del 2001, assume la carica di senatore della Repubblica. Nel 2013, dichiara la sua intenzione di ritirarsi dalla scena politica, rinunciando di percepire il vitalizio a partire dal 2015.

Leader of Italian right-wing party "Forza Italia", Silvio Berlusconi gets up from his chair to acknowledge applause on stage on September 23, 2022 at the Manzoni theater in Milan during a meeting closing his party's campaign for the September 25 general election. ANSA/MATTEO CORNER

APPROFONDIMENTO

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I guai con la giustizia e la condanna per mafia

Come per Berlusconi, anche Dell'Utri ha dovuto affrontare diversi processi giudiziari (12) nel corso della sua vita, anche se tra patteggiamenti, prescrizioni di reato e assoluzioni, ha subito solo 2 condanne definitive. La prima è stata a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Questa sentenza è stata emessa nel 2014, dopo un processo durato 20 anni, a causa dei suoi legami con Cosa Nostra. Prima che il giudice pronunciasse una sentenza definitiva, Dell'Utri si è dato alla fuga rifugiandosi in Libano. Nel luglio del 2015, viene localizzato e arrestato in un'operazione congiunta dell'Interpol e della polizia libanese, dopo che la Corte d'Appello di Palermo lo aveva dichiarato latitante. Riportato in Italia, ha scontato una pena di 4 anni di carcere e più di 1 anno ai domiciliari a causa di problemi di salute. Sempre nel 2015 riceve la sua seconda condanna con una sentenza di 8 mesi di reclusione per reato di abuso edilizio: aveva costruito senza autorizzazione su un'area soggetta a vincoli una casa su un albero nella Villa di Torno, sul lago di Como. Dell'Utri è stato sotto processo anche per il caso della presunta trattativa Stato-Mafia. Per questo, nel 2018 è stato condannato in primo grado a una pena di 12 anni di reclusione per violenza o minaccia al corpo politico dello Stato. Tuttavia, questa condanna è stata successivamente annullata e si è conclusa con la sua assoluzione nel 2021. La moglie di Dell'Utri, Miranda Ratti, ha dichiarato che la sua famiglia ha affrontato molte difficoltà a causa dei vari procedimenti giudiziari che il marito ha dovuto subire.

GossipNews24

Drammatico incidente, auto travolge un'intera famiglia: morti bimbo di due anni, il papà e la nonna


I fatti a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese, intorno alle 15.30 di giovedì. La famiglia stava passeggiando quando un'Audi con targa straniera ha investito tutti. Ferita la madre, colto da malore il nonno 
Drammatico incidente a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. Secondo le prime informazioni un'intera famiglia - padre, madre, il figlio piccolo e la nonna - è stata investita da un'auto, un'Audi con targa tedesca. Il bilancio è di tre morti e un ferito. Il dramma si è consumato intorno alle 15,30 di oggi, giovedì 6 luglio, in via Udine.

Incidente a Santo Stefano di Cadore: auto travolge una famiglia, cosa sappiamo

La famiglia stava passeggiando quando l'auto ha travolto tutti, eccetto il nonno che era poco distante. Il papà, di 48 anni, e la nonna, di 65, sono morti praticamente sul colpo, mentre il bimbo di due anni è stato stabilizzato dal personale del Suem e trasportato in condizioni disperate con l'elisoccorso in ospedale a Belluno. Purtroppo non ce l'ha fatta. Il bambino si trovava sul passeggino condotto dalla mamma che è rimasta ferita in maniera non preoccupante. Il nonno del bimbo era un po' più indietro: non sarebbe stato falciato dall'auto, ma è stato colto da malore subito dopo i fatti. Mamma e nonno sono stati portati in ospedale a Pieve di Cadore per essere medicati. La donna, di 42 anni, sarebbe stata ricoverata ma non è in pericolo di vita. 


A rimanere ferita è stata anche l'automobilista, una 31enne di nazionalità tedesca. Stando a quanto si apprende le vittime erano originarie della provincia di Venezia. Quando si è consumato il dramma stavano facendo una passeggiata nel centro del paese dove si trovavano in villeggiatura. La strada è al momento chiusa per i rilievi da parte dei carabinieri. La dinamica di quanto accaduto è ancora tutta da ricostruire. Così come sono da accertare eventuali responsabilità della conducente che è stata portata in ospedale in stato di choc e sarà sottoposta ai prelievi di rito. La sua posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria. GossipNews24

Le politiche giovanili viste dagli under 35, il Centro Studi 20e30 presenta un report


A spiegarlo è Giulia Sonzogno, dottoranda in Urban Studies & Regional Science, Social Sciences, presso il Gran Sasso Science Institute
AGI - "Da quando è nata l'Associazione 20e30 abbiamo notato una grande voglia di partecipare da parte dei giovani, un interesse crescente da parte dei giovani che non vogliono protestare, ma approfondire. Un dato in controtendenza rispetto all'astensionismo registrato alle elezioni politica e alla mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni di cui spesso si parla". A spiegarlo e' Giulia Sonzogno, dottoranda in Urban Studies & Regional ScienceSocial Sciences, presso il Gran Sasso Science Institute, in vista del convegno organizzato domani dall'Associazione 20e30 presso la Sala Matteotti della Camera.Al centro dell'incontro - dal titolo 'Le richieste dei giovani alla politica: stato dell'arte dopo i primi sei mesi di Legislatura' - la presentazione del primo report del Centro Studi 20e30 sulla questione delle politiche giovanili in Italia, "per fornire un'analisi sociale, economica e politica di cinque istanze provenienti da under 35 raccolte durante la campagna elettorale del 2022, con presentazione di esperienze virtuose pubbliche e private di ausilio e supporto ai decisori".

Ma quali sono gli obiettivi? "Da una parte - riprende Sonzogno - ci poniamo come interlocutori delle istituzioni, con l'obiettivo di aprire un dialogo con la politica, dall'altra facciamo un lavoro di monitoraggio indipendente su quello che effettivamente viene fatto dalle istituzioni. L'obiettivo e' sempre quello di coinvolgere i giovani".

E quello presentato domani sarà solo il primo di una serie di report dove verra' approfondita una serie di temi centrali per i giovani, "istruzione e capitale umano, con particolare attenzione all'università e alle borse di studio; politiche sociali, quindi il lavoro e il welfare; diritti civili e fisco, con attenzione al caro affitti che e' uno dei temi del momento", riprende Sonzogno.

L'obiettivo deve essere quello di non sprecare i fondi del Pnrr, cercando di coinvolgere le nuove generazioni e la velocita' non aiuta: i tempi stretti sono infatti un nemico insidioso. "C'è il rischio, per la velocità con cui i soldi devono essere spesi, che questo piano non coinvolga le nuove generazioni dal punto di vista occupazionale e che poi non abbia gli impatti auspicati e necessari", conclude.


Al convegno, oltre alla stessa Sonzogno, interverranno la vicepresidente Pd della Camera Anna Ascani, il vicecoordinatore FI Alessandro Cattaneo, Luca Toccalini, deputato e segretario Lega Giovani, Alessandra Todde, vicepresidente dei 5 Stelle, Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio nazionale giovani, Luciano Monti, docente Luiss di Politiche Eu e condirettore scientifico Fondazione Bruno Visentini, e l'avvocato Mattia Angeleri, direttore del Centro Studi 20e30. A moderare l'evento, Roberta Rizzo, giornalista di Rai News. GossipNews24

L'ultima bugia di Salvatore Parolisi: "Non ho ucciso io Melania"


L'ex caporalmaggiore dell'Esercito, condannato a 20 anni per l'omicidio della moglie, in permesso premio va a "Chi l'ha Visto?" e afferma: "Sono innocente, l'ho solo tradita"
AGI - Salvatore Parolisi non fa un passo indietro e, dopo 12 anni di carcere, si professa ancora una volta innocente. Ha tradito la moglie Melania Rea, ma non l'ha uccisa. Il 45enne, in permesso premio di 12 ore, ospite della trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha Visto?", ripete: "Sono innocente: non ho ucciso io Melania". "L'ho tradita mille volte, anche 4 anni con una francese, perché mia moglie mi lasciava solo ed era una mammona.Voleva addirittura dormire con la madre invece che con me", aggiunge l'ex caporalmaggiore dell'Esercito già condannato a 20 anni in via definitiva. Poi ancora: "Tradire qualcuno non significa essere un assassino. Io non l'ho ammazzata e invece adesso la gente ha mille pregiudizi nei miei confronti. Se trovassi un lavoro potrei uscire, ma chi me lo dà un lavoro? Quando sentono il mio nome e cognome fanno il deserto". Parole pesanti che hanno ferito inevitabilmente i familiari della vittima.Parolisi sta scontando una pena a 20 anni di reclusione per omicidio pluriaggravato. A condannarlo la Corte di Cassazione nel 2016. L'ex militare potrebbe però uscire presto grazie alla buona condotta: tra quattro anni, infatti, potrà uscire definitivamente dalla sua cella. In primo grado era stato condannato all'ergastolo in rito abbreviato. In appello la condanna si è ridotta a 30 anni, per scendere a 20 di fronte alla Suprema Corte.

L'omicidio 

Melania Rea, una giovane mamma di 28 anni, originaria di Somma Vesuviana, provincia di Napoli, sparisce da un parco di Ascoli Piceno mentre il marito spinge la figlia sull'altalena. E' il 18 aprile del 2011 e nessuno immagina cosa è accaduto veramente. Partono le ricerche, le indagini dei carabinieri di Ascoli Piceno in due giorni subiscono una svolta inaspettata: il corpo senza vita di Melania viene ritrovato in un bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, molto lontano dal luogo della scomparsa.

La donna è stata uccisa. Il ritrovamento è chock: ha i pantaloni abbassati, ferite mortali da 35 coltellate sul corpo e il segno di una svastica incisa su una coscia. Mentre la 28enne viene uccisa sua figlia Vittoria di soli 18 mesi dorme sul seggiolino dell'auto parcheggiata poco distante. Dopo il ritrovamento del corpo i sospetti, inevitabilmente, si concentrano sull'ultima persona che l'ha vista viva: suo marito.


E Parolisi non fa nulla per allontanare da sé i tanti dubbi degli investigatori. Tra l'altro chiede alla sua ultima amante, la soldatessa Ludovica, di negare la relazione extraconiugale. I due si conoscono da tempo, perché Parolisi, istruttore di reclute nella scuola femminile dell'Esercito di Ascoli Piceno, è stato il suo insegnante. ieri sera, nel corso della trasmissione di Rai Tre, Ludovica viene definita: "una semplice scappatella". Difficile crederlo: l'ex caporalmaggiore aveva programmato con Ludovica una vacanza per il week end di Pasqua sulla costiera amalfitana per presentarsi ufficialmente ai suoi genitori. E sua moglie Melania viene uccisa 5 giorni prima. GossipNews24

Lukashenko: Prigozhin è in Russia, a San Pietroburgo o forse a Mosca


Il capo del gruppo mercenario Wagner non è più in Bielorussia, ma si trova a San Pietroburgo (o forse a Mosca). L’ha sostenuto oggi il presidente bielorusso Alexander Lukashenko incontrando esponenti della stampa estera a Minsk.

“Non vedo assolutamente alcun rischio dal dispiegamento della Wagner”, ha detto Lukashenko, secondo quanto riporta l’agenzia ufficiale BelTa, segnalando che i “combattenti Wagner sono nei loro campi permanenti dove si trovano dopo il loro ritiro per il recupero”GossipNews24